NURAGHES IMPARI/S
Scuole e Università della Sardegna per riscoprire i nuraghi come simbolo di resilienza
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- Dati istituto scolastico/Università
- Istituto Pertini Biasi, Sassari\nScuola Primaria di Via Gorizia\nClasse 5 A\nCasse 5 A\nStudenti coinvolti:\nBenvenuto Daniela\nBuschettu Elena\nCasu Federico\nDasara Ilenya\nFalchi Dessena Leonardo\nFarina Anna Maria\nIdini Gioia\nMattu Gioele Francesco\nOlmeo Antonio\nPalmieri Vanessa\nPittalis Nicolò\nPorcu Elena\nRuggiu Arianna\nScanu Alessandro\nSogos Leyla Fatima\nSotgia Greta\nTedde Linda\nZanoli Elena Leda\nZinchiri Davide\n\nINSEGNANTI COINVOLTE\nGhisu Marcello Manlio, Sau Rossella, Moirano Monica, Zara Silvia, Lai Carla, Fancellu Vittorina, Deliperi Giulia, Loriga Maria Rita e Scampuddu Patrizia.\n
- Descrizione elaborato
Quale segreto nasconde Centaura?
Il lavoro che vi presentiamo si intitola “Quale segreto nasconde Centaurea?” ed è dedicato al complesso nuragico di Palmavera, uno dei più imponenti siti della Cultura Nuragica, centro di una vasta comunità.
Per raccontare la storia di questo sito straordinario, abbiamo dato voce all’unica testimone lì presente prima ancora della posa della prima pietra: la Centaurea Horrida.
Abbiamo scelto come voce narrante la Centaurea Horrida perchè è un endemismo sardo, proprio come il nuraghe.
Lei cresce solo nelle aree costiere di Capo Caccia, diStintino, dell’ Asinara, con qualche esemplare a Tavolara. Le sue radici profonde ricercano l’acqua, le foglie verde-argento dai margini spinosi ne riducono al minimo l’evaporazione, mentre i suoi capolini viola, simili a cespugli, in cima a steli robusti, attirano gli impollinatori. L’armonia perfetta tra forma e funzione hanno reso la Centaurea Horrida un vero e proprio fossile vivente. Comparsa circa trenta milioni di anni fa, è sopravvissuta ai cambiamenti climatici e all’evoluzione del paesaggio.
Il nuraghe, simbolo ispiratore del nome che ha dato origine alla Civiltà Nuragica, possiede, proprio come la Centaurea, fondamenta profonde e una resistente armatura di pietra. I nuraghi, grazie all’ ingegno costruttivo dei loro progettisti e costruttori, continua a tutt’oggi a resistere ai cambiamenti climatici e ambientali che si sono succeduti in questi 3.500 anni di storia, divenendo così simbolo di resistenza e memoria storica.
Utilizzando Book Creator, abbiamo dato vita a questa pianta immaginando che fosse lei a raccontarvi come è nato il villaggio. Attraverso i disegni, vedrete l’abbattimento dei boschi che ricoprivano quell’area e il conseguente irreversibile cambiamento del paesaggio, l’utilizzo del legname per le impalcature necessarie alla costruzione del nuraghe e per le coperture delle capanne, l’ampliamento delle mura e la vita nella capanna delle riunioni, fino ad arrivare alla distruzione, forse causata da un incendio.
E il segreto della Centaurea?
Il suo segreto è Centaura stessa, con le sue radici, con la sua resistenza coriacea e soprattutto con il suo bellissimo fiore.
La sua caratteristica forma a calice potrebbe infatti, consapevolmente o inconsapevolmente, aver ispirato la nascita della prima torre centrale!
Vi invitiamo a sfogliare questo racconto multimediale dove, con un pizzico di fantasia, la natura e l’archeologia si fondono.

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- Dati istituto scolastico/Università
- Istituto Comprensivo Pertini Biasi, Sassari\nScuola Primaria di Via Gorizia\nClasse 5 A\nCasse 5 A\nStudenti coinvolti:\nBenvenuto Daniela\nBuschettu Elena\nCasu Federico\nDasara Ilenya\nFalchi Dessena Leonardo\nFarina Anna Maria\nIdini Gioia\nMattu Gioele Francesco\nOlmeo Antonio\nPalmieri Vanessa\nPittalis Nicolò\nPorcu Elena\nRuggiu Arianna\nScanu Alessandro\nSogos Leyla Fatima\nSotgia Greta\nTedde Linda\nZanoli Elena Leda\nZinchiri Davide\n\nINSEGNANTI COINVOLTE\nGhisu Marcello Manlio, Sau Rossella, Moirano Monica, Zara Silvia, Lai Carla, Fancellu Vittorina, Deliperi Giulia, Loriga Maria Rita e Scampuddu Patrizia.\n
- Descrizione elaborato
Quale segreto nasconde Centaura?
Il lavoro che vi presentiamo si intitola “Quale segreto nasconde Centaurea?” ed è dedicato al complesso nuragico di Palmavera, uno dei più imponenti siti della Cultura Nuragica, centro di una vasta comunità.
Per raccontare la storia di questo sito straordinario, abbiamo dato voce all’unica testimone lì presente prima ancora della posa della prima pietra: la Centaurea Horrida.
Abbiamo scelto come voce narrante la Centaurea Horrida perchè è un endemismo sardo, proprio come il nuraghe.
Lei cresce solo nelle aree costiere di Capo Caccia, diStintino, dell’ Asinara, con qualche esemplare a Tavolara. Le sue radici profonde ricercano l’acqua, le foglie verde-argento dai margini spinosi ne riducono al minimo l’evaporazione, mentre i suoi capolini viola, simili a cespugli, in cima a steli robusti, attirano gli impollinatori. L’armonia perfetta tra forma e funzione hanno reso la Centaurea Horrida un vero e proprio fossile vivente. Comparsa circa trenta milioni di anni fa, è sopravvissuta ai cambiamenti climatici e all’evoluzione del paesaggio.
Il nuraghe, simbolo ispiratore del nome che ha dato origine alla Civiltà Nuragica, possiede, proprio come la Centaurea, fondamenta profonde e una resistente armatura di pietra. I nuraghi, grazie all’ ingegno costruttivo dei loro progettisti e costruttori, continua a tutt’oggi a resistere ai cambiamenti climatici e ambientali che si sono succeduti in questi 3.500 anni di storia, divenendo così simbolo di resistenza e memoria storica.
Utilizzando Book Creator, abbiamo dato vita a questa pianta immaginando che fosse lei a raccontarvi come è nato il villaggio. Attraverso i disegni, vedrete l’abbattimento dei boschi che ricoprivano quell’area e il conseguente irreversibile cambiamento del paesaggio, l’utilizzo del legname per le impalcature necessarie alla costruzione del nuraghe e per le coperture delle capanne, l’ampliamento delle mura e la vita nella capanna delle riunioni, fino ad arrivare alla distruzione, forse causata da un incendio.
E il segreto della Centaurea?
Il suo segreto è Centaura stessa, con le sue radici, con la sua resistenza coriacea e soprattutto con il suo bellissimo fiore.
La sua caratteristica forma a calice potrebbe infatti, consapevolmente o inconsapevolmente, aver ispirato la nascita della prima torre centrale!
Vi invitiamo a sfogliare questo racconto multimediale dove, con un pizzico di fantasia, la natura e l’archeologia si fondono.
