NURAGHES IMPARI/S
Scuole e Università della Sardegna per riscoprire i nuraghi come simbolo di resilienza
Modifiche a "Stendardo dei Giganti di Mont'e Prama a difesa dei Nuraghe"
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- Dati istituto scolastico/Università
- I C dell'Istituto Comprensivo 2 di Capoterra
- Descrizione elaborato
Con la classe I C dell'Istituto Comprensivo di Capoterra, si è realizzato un modello grafico di riferimento per la creazione di un grande stendardo tessile cui le diverse immagini create dai bambini raccontassero le vicende dei Giganti di Mont'e Prama in difesa dei Nuraghe.
Frutto della fantasia degli alunni per la quale i Giganti sono immaginati non dissimili ai Robot dell’animazione giapponese (Mazinga, Jeeg, Goldrake etc.), le immagini in bianco e nero, nel loro stile così primitivo ed infantile, al di là degli intenti dei ragazzi, ci parlano di quella forza originaria del segno grafico propria dei bambini, e su cui artisti come Pablo Picasso lavorarono per buona parte della loro vita. Al di là della fascinazione per l’animazione giapponese, che finisce quasi per scomparire, travolta dall’essenzialità espressiva dei disegni, questo stendardo, in ogni suo disegno, ci ricorda invece quella “costante resistenziale sarda” di cui parla Giovanni Lilliu, per la quale, l’arte sarda, nella sua espressività primitiva ed originaria, ha resistito per secoli e secoli a tutte le dominazioni artistiche e culturali dei differenti conquistatori dell’isola.
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- Dati istituto scolastico/Università
- I C dell'Istituto Comprensivo 2 di Capoterra
- Descrizione elaborato
Con la classe I C dell'Istituto Comprensivo di Capoterra, si è realizzato un modello grafico di riferimento per la creazione di un grande stendardo tessile cui le diverse immagini create dai bambini raccontassero le vicende dei Giganti di Mont'e Prama a difesa dei Nuraghe.
Frutto della fantasia degli alunni per la quale i Giganti sono immaginati non dissimili ai Robot dell’animazione giapponese (Mazinga, Jeeg, Goldrake etc.), le immagini in bianco e nero, nel loro stile così primitivo ed infantile, al di là degli intenti dei ragazzi, ci parlano di quella forza originaria del segno grafico propria dei bambini, e su cui artisti come Pablo Picasso lavorarono per buona parte della loro vita. Al di là della fascinazione per l’animazione giapponese, che finisce quasi per scomparire, travolta dall’essenzialità espressiva dei disegni, questo stendardo, in ogni suo disegno, ci ricorda invece quella “costante resistenziale sarda” di cui parla Giovanni Lilliu, per la quale, l’arte sarda, nella sua espressività primitiva ed originaria, ha resistito per secoli e secoli a tutte le dominazioni artistiche e culturali dei differenti conquistatori dell’isola.