NURAGHES IMPARI/S
Scuole e Università della Sardegna per riscoprire i nuraghi come simbolo di resilienza
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- Dati istituto scolastico/Università
- Istituto Comprensivo di Cabras,\nScuola primaria di Solanas, classe 4^D
- Descrizione elaborato
\"Il Segreto del Nuraghe\" è una rappresentazione teatrale ideata dai bambini per descrivere il patrimonio storico e identitario della Sardegna attraverso un linguaggio scenico creativo.
Durante gli scavi, l'archeologa incontra una volpe e un cinghiale, abitanti del luogo che difendono la loro tana costruita tra le pietre di un vecchio nuraghe. Dal confronto inizialmente conflittuale nasce un dialogo che diventa scoperta e crescita: gli animali comprendono che il loro rifugio non è solo una casa, ma un monumento vivo, parte di una storia antica.
Quando il Nuraghe prende voce rivela la propria funzione originaria: luogo di difesa e protezione, ma anche centro della comunità, scuola di vita, punto d'incontro e di trasmissione di conoscenze. Il nuraghe diventa così il simbolo della resilienza del popolo sardo, costruito con pietre che rappresentano forza e continuità. Grazie all'archeologa, il Nuraghe non resta un reperto muto, ma una voce viva che insegna a guardare il passato come una guida per costruire il domani.
Il messaggio conclusivo è un invito a \"ricordare per costruire\", riconoscendo nelle proprie radici la forza per immaginare il futuro.
La messa in scena utilizza la tecnica del teatrino nero, ispirata allo stile di Topo Gigio: i bambini-attori, vestiti completamente di nero con guanti e cappuccio, si muovono dietro un fondale nero. In questo modo solo le sagome dei personaggi risultano visibili, creando un effetto magico di movimento autonomo.
Tutti i personaggi e gli elementi scenici sono decorati dai bambini con materiali riciclati, in particolare cartone.
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- Dati istituto scolastico/Università
- Istituto Comprensivo di Cabras,\nScuola primaria di Solanas, classe 4^D
- Descrizione elaborato
\"Il Segreto del Nuraghe\" è una rappresentazione teatrale ideata dai bambini per descrivere il patrimonio storico e identitario della Sardegna attraverso un linguaggio scenico creativo.
Durante gli scavi, l'archeologa incontra una volpe e un cinghiale, abitanti del luogo che difendono la loro tana costruita tra le pietre di un vecchio nuraghe. Dal confronto inizialmente conflittuale nasce un dialogo che diventa scoperta e crescita: gli animali comprendono che il loro rifugio non è solo una casa, ma un monumento vivo, parte di una storia antica.
Quando il Nuraghe prende voce rivela la propria funzione originaria: luogo di difesa e protezione, ma anche centro della comunità, scuola di vita, punto d'incontro e di trasmissione di conoscenze. Il nuraghe diventa così il simbolo della resilienza del popolo sardo, costruito con pietre che rappresentano forza e continuità. Grazie all'archeologa, il Nuraghe non resta un reperto muto, ma una voce viva che insegna a guardare il passato come una guida per costruire il domani.
Il messaggio conclusivo è un invito a \"ricordare per costruire\", riconoscendo nelle proprie radici la forza per immaginare il futuro.
La messa in scena utilizza la tecnica del teatrino nero, ispirata allo stile di Topo Gigio: i bambini-attori, vestiti completamente di nero con guanti e cappuccio, si muovono dietro un fondale nero. In questo modo solo le sagome dei personaggi risultano visibili, creando un effetto magico di movimento autonomo.
Tutti i personaggi e gli elementi scenici sono decorati dai bambini con materiali riciclati, in particolare cartone.
